
La splendida ventola Schübeler da 90mm
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Ventole, ovvero, l’ultimo sistema di spinta inventato!
Le ventole nel modellismo esistono da molti anni. In principio erano fatte girare da motori a scoppio ad alto numero di giri. Purtroppo la difficoltà della carburazione ne rendeva difficoltoso l’uso e le prestazioni erano difficilmente esaltanti. Bisogna pensare che venivano realizzate a mano e costruite in legno. In pratica erano delle pale singole, poi assemblate allo statore, infine veniva fissato a sua volta al motore.
Negli ultimi 4-5 anni si sono diffuse le ventole elettriche. Processi di produzione economici le hanno largamente diffuse. Grazie ai motori Brushless sempre più potenti, le prestazioni hanno quasi raggiunto quelle delle turbine.
In questo momento possiamo far volare modellini da 30 centimetri di apertura alare fino a modelli oltre i 2 metri. Le turbine possono essere sostituite tranquillamente da ventole elettriche. Mettere in volo un modello da circa 2 metri per 2 metri ha un costo simile a quello di una turbina. Dovete pensare che al costo della ventola, va aggiunto quello di un buon motore, un ottimo regolatore, per non parlare delle batterie necessarie per volare.
Negli ultimi mesi le cose stanno cambiando ancora, ventole con un suono sempre più simile a quello di una turbina, costi minori su ventole e batterie, fanno pendere l’ago della bilancia a favore dei nostri amati “phon”.
Molti preferiscono prendere ancora una turbina, il fascino del suono unito a quello dell’odore del kerosene non ha pari tra gli appassionati. Qualche intrepido sta’ sperimentando la conversione di modelli nati per la turbina in modelli elettrici. L’impegno per questo tipo di modelli è comunque elevato. Alcuni negozianti stanno facendo fronte a questa nuova richiesta con nuovi modelli, appositamente alleggeriti, nati espressamente per l’uso elettrico.
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Il Bae Hawk FlyFly ricolorato pronto al volo
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Volare con le ventole
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Che differenza c’è tra il volo “normale” e quello con la ventola?
Questa è una frase che ho sentito troppo spesso al campo di volo. Frequentemente mi viene rivolta, perché al mio campo sono l’unico ad avere in macchina una ventola. Il fascino che la ventola emana è palpabile, tutte le persone attratte dai Jet ci danno un‘occhiata o mi chiedono informazioni.
Il fatto di vedere un jet senza l’elica “piantata sul di-dietro” o peggio ancora sul muso ha il suo fascino. La sensazione di avere un oggetto in scala rende le ventole sempre desiderabili.
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Ma veniamo al volo…
Uno dei “problemi” delle ventole, rispetto ai modelli ad elica, sono le superfici di comando non investite dal flusso d’aria. Ma non è l’unico…
Vediamo di cominciare a capirci qualcosa.
Tutti i modelli a ventola intubata necessitano di una certa velocità, per fare in modo che le superfici di comando siano investite da un flusso d’aria sufficiente alla loro efficacia. Non essendoci un elica che soffia sulle superfici, bisogna raggiungere una certa velocità. Per questo motivo, sulle ventole sotto il metro, non faccio mai funzionare il timone verticale. In pratica il servo che comanda la deriva verticale è un peso inutile sui modelli di queste dimensioni.
Le ventole hanno un rendimento, rispetto ai consumi, molto basso. In definitiva non sono efficienti come un’elica. Quindi per avere spinta sufficiente devono girare moltissimo con un dispendio energetico davvero notevole.
Inoltre dando gas non si ha un immediato aumento della velocità del modello, ma solo un immediato aumento dei giri, da cui consegue un aumento di spinta relativamente ritardato.
Esiste anche un problema di tipo aerodinamico. La ventola aspira aria dalle prese anteriori, in particolari assetti di volo (assetto cabrato o virata) sono in ombra di flusso e quindi non prendono aria a sufficienza.
Detto questo sembrerebbe un problema enorme ma in realtà non lo è!
Bisogna ricordarsi di pilotare comunque un jet, quindi manovre dolci, virate ampie e motore sempre in tiro, non necessariamente a manetta ma pur sempre in tiro.
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Atterraggi e Decolli…
Per evidenti ragioni estetiche e funzionali la misura delle ruote è piuttosto piccola e correndo sull’erba è letteralmente impossibile raggiungere una velocità sufficiente per avere una rotazione in sicurezza. Questa è la spiegazione per la quale il decollo da superfici in erba (anche se ben rasata) è praticamente impossibile con i modelli classe 70mm e difficoltosa con i 90mm. Per l’atterraggio il problema è simile ma meno marcato, l’effetto freno causato dal contatto delle piccole ruote sull’erba provoca un notevole effetto frenante con grosso stress sulle gambe dei carrelli e sui loro ancoraggi al modello (pensate a cosa succede se i supporti delle ruote sono incollate al polistirolo).
Con ventole fino alla classe 70mm, il lancio a mano è fattibile, purché il Jet non sia particolarmente pesante.
Il lancio a mano è invece improponibile con i modelli che montano le ventole da 90mm. Prima di tutto per la mole del modello, secondo perché pur avendo molta spinta non si riesce a dare velocità sufficiente al modello perché gli elevoni siano efficaci e anche avendo spinta, cade dopo due metri senza controllo.
Una buona soluzione consiste nell’installazione del gancio. Il decollo con la fionda, o meglio ancora con la rampa, sarebbe una semplice formalità. Magari si possono prevedere dei rinforzi sulla pancia per quando si atterra….
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Quanto deve spingere la ventola per volare?
La mania del rapporto spinta/peso 1 a 1 è una pura follia dettata principalmente dall’ignoranza. Tutti gli aerei (a elica, ventola, turbina) volano perché hanno le ali che li sostengono e il motore serve per avanzare. Ovviamente molto varia a seconda del tipo di aereo. Jet che riproducono aerei degli anni 50 o 60 (Sabre, Mig, Hunter, Phanter, ecc.) volano perfettamente con una spinta anche del 50% del loro peso. Aerei più moderni come l’F16, F20, F104 o il MIG21 necessitano di una rapporto più spinto. Se si ottiene una spinta pari al 60/70% del peso volano benone.
Un modello che ha la spinta 1/1 non va più veloce di uno che ha la spinta pari al 50% del peso, ha solo una spinta statica maggiore, un consumo enorme e un carico alare più alto, cosa che paradossalmente pregiudica le prestazioni.
I modelli si sono adattati alle esigenze dei nostri pollici, quindi spesso hanno ali fuori scala rispetto ai jet veri, inoltre hanno sempre profili molto portanti rispetto ai veri jet che sono ottimizzati per velocità transoniche o supersoniche.
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Non lasciatevi abbindolare dai maghi del marketing, che costringono i fessi a ricercare spinte assurde per ritrovarsi con mattoni ingestibili. Per andare veloci occorrono profili sottili, aerodinamica curata e basso peso!!!
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